Che cosa è la Colonscopia
Colonscopia è un metodo sicuro ed efficace per esaminare il rivestimento interno del colon e del retto (mucosa), utilizzando un lungo e flessibile strumento tubulare (endoscopio). Viene utilizzata per diagnosticare le patologie del colon e del retto e per eseguire biopsie e rimuovere i polipi del colon. La maggior parte delle colonscopie vengono eseguite in regime ambulatoriale. Infatti l'esame anche se fastidioso può essere condotto con il paziente sveglio, o meglio, utilizzando un' anestesia superficiale (sedazione cosciente o profonda), ossia senza bisogno di intubazione oro-tracheale, rapidamente smaltita al termine dell'indagine e senza bisogno di alcun ricovero.
Chi dovrebbe fare una colonscopia
La Colonscopia è raccomandata di routine a tutti i soggetti dai 50 anni di età in su, come programma di screening dei tumori del colon-retto, e andrebbe ripetuta, in caso di normalità dell’ultimo esame, ogni 5 anni. I pazienti con una storia familiare di cancro del colon o del retto dovrebbero invece eseguire una colonscopia all'età di 40 anni. Inoltre è raccomandata nei casi in cui vi sia una modifica delle abitudini intestinali o in caso di sanguinamento (rettorragia o ematochezia), che potrebbero essere la spia di una patologia colo-rettale.
A cosa serve una colonscopia :
In cosa consiste
L'intestino deve essere accuratamente pulito da tutti i residui fecali prima di una colonscopia. Questo viene ottenuto mediante una dieta priva di scorie per 3-5 giorni prima dell’esame e l’assunzione di un lassativo uno o due giorni prima dell'esame con una preparazione prescritta dal medico.
Molti pazienti ricevono una sedazione (leggera o profonda, sempre in respiro spontaneo) mediante farmaci somministrati per via endovenosa. Il colonscopio viene inserito nel retto e avanza sino al’ultima parte del colon, lì dove questo si unisce all’intestino tenue (valvola ileo-cecale). L'introduzione dello strumento avviene con il paziente in decubito laterale sinistro. La contemporanea insufflazione di aria nel viscere dilata il lume del colon favorendo così la progressione dello strumento sotto visione. L'insufflazione di aria, necessaria per una corretta visione delle pareti intestinali, può causare una sensazione di imminente necessità di evacuazione o anche dolore tipo colica intestinale. Durante l’esame l’endoscopista può rimuovere dei polipi o eseguire biopsie, se necessario. Il prelievo di tali frammenti, così come l’asportazione dei polipi, è del tutto indolore e si effettua mediante l'uso di piccole pinze (biopsie “a freddo”) che vengono introdotte attraverso la sonda stessa, oppure si utilizza un particolare bisturi elettrico a forma di cappio che, in modo del tutto indolore, asporta il polipo coagulandone la base. Sul pezzo asportato viene poi fatto l'esame istologico.
La colonscopia oltre a fare la diagnosi, consente anche il trattamento di alcune patologie che in passato richiedevano un vero e proprio intervento chirurgico: le polipectomie (asportazione di polipi intestinali), le dilatazioni endoscopiche, il posizionamento di protesi endoluminali (stent) e l’emostasi di lesioni sanguinanti mediante procedimenti meccanici, chimici e termici.
L'intera procedura richiede in genere meno di un'ora (in genere 15-30 minuti). Dopo la colonscopia, si può avvertire un leggero fastidio, che migliora rapidamente mediante l'espulsione del gas che è stato insufflato nel colon durante l’esame. La maggior parte dei pazienti possono riprendere la loro dieta regolare e le loro attività il giorno stesso.
I vantaggi della colonscopia
La colonscopia è un esame più preciso rispetto agli esami radiologici del colon (clisma opaco a doppio contrasto e TC colonscopia virtuale) nell’individuare la presenza di piccoli polipi o di cancro precoce. Con la colonscopia è inoltre possibile eseguire al tempo stesso della fase diagnostica anche biopsie o polipectomie.
I rischi della colonscopia
La colonscopia è una procedura sicura. Sebbene le moderne apparecchiature consentano uno studio completo dell'intestino in oltre 90% dei casi, qualche volta, in presenza di un intestino particolarmente lungo e convoluto o di fenomeni aderenziali per pregressi interventi chirurgici addominali, può essere problematica l'esplorazione di tutto il colon. Altri rischi potenziali derivano dall'uso dei sedativi in pazienti anziani oppure con gravi patologie respiratorie o cardiache. Solo eccezionalmente, dove sono state effettuate biopsie, vi può essere un sanguinamento che quasi sempre si arresta da solo. L'incidenza di complicanze più importanti, come la perforazione e l'emorragia, è invece piuttosto bassa (inferiore a un caso su 1000) e soprattutto correlata alla presenza di gravi patologie o all'asportazione di polipi.
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